Torino, 12/11/2018.  Confusi e svogliati  ma alla fine cinici e spietati.

Parte male l’AtlEtico, disorganizzati e confusionari, la palla gira insistente tra le linee di centrocampo senza mai trovare sbocchi, loro concreti ed essenziali, palla al centrale, imbucata in diagonale, appoggio teso sul secondo palo e tap-in: l’essenza del futsal.

Ci infilano per tre volte nello stesso modo, tre passaggi e sono al tiro e noi stiamo a guardare incapaci di reagire.

L’unica reazione del primo tempo è la sfuriata nell’intervallo dove volano parole dure, faccia a faccia senza mezzi termini, a volte è meglio così, dirsi in faccia ciò che si pensa senza ricamarci troppo sopra.

Nel secondo tempo l’AtlEtico parte meglio sotto il profilo della concretezza e accorcia le distanze, ma il gap di 4-0, eredità di un primo tempo scellerato, è pesante. Proviamo a costruire, ma alla prima occasione ci infilano ancora e sempre nello stesso modo con l’azione che parte dalla loro fascia di destra costantemente libera, se non lo abbiamo ancora capito.

La reazione è frutto di azioni costruite sempre con lentezza e con un cronico ritardo nello scaricare la palla sull’appoggio piu comodo, ma grazie alla tensione che si allenta nelle file avversarie troviamo il gol del 5-2 e dopo qualche minuto con una giocata di anticipo sull’uscita del portiere anche il 5-3.

La partita si innervosisce e l’arbitro cerca conforto nei cartellini gialli per riportare la calma.

Manca poco alla fine, Olympic sembra appagata, cerca di gestire il vantaggio seppur con qualche affanno di troppo. Troviamo ancora la via del gol; 5-4 ci si puo credere.

Il sogno viene immediatamente spezzato da un gol preso in maniera imbarazzante, tiro senza alcuna pretesa da fuori area, molto fuori area, che attraversa una selva di gambe comprese quelle del nostro portiere e la palla si infila in rete.

Serve cattiveria, quella che finora non abbiamo mai messo veramente in campo. Ripartenza fulminea e gol del 6-5. Ma ormai il tempo è scaduto, siamo già ampiamente nei minuti di recupero e mancano 20 secondi al fischio finale. Olympic è preoccupato, il loro coach si sgola per cercare attenzione e concentrazione nel gestire palla, ripartiamo, serie di uno-due che da centrocampo ci portano al limite dell’area, scarico… FINALMENTE uno scarico per il compagno a supporto, e Lapaglia infila in rete il gol del pareggio finale.

Hanno pagato il carattere e la voglia di combattere che però si sono materializzati solo nel finale di gara. Decisamente una prestazione al di sotto delle possibilità, un punticino contro una pretendente alle zone alte della classifica che deve servire da stimolo per i prossimi impegni.

 Daniele Carrea @ AtlEtico Press