Continua a crescere la realtà Atletico Taurinense, società tutta sabauda che dai Primi Calci alla Serie C2 punta a rivestire un ruolo sempre più importante nel panorama piemontese

Atletico Taurinense, la dimostrazione di come anche in città si possa “fare” calcio a cinque. Persino nella misteriosa Torino, malgrado la difficoltà estrema nel reperire palazzetti e strutture adeguate, malgrado il clima economico generale non invogli a investire nello sport, figuriamoci nel futsal. Ecco perché il progetto in giallonero piace e, in qualche modo, persino stupisce: quattro anni di attività conditi da una crescita costante in termini di squadre, iscritti e popolarità. Ne è passato di tempo da quando Betta SpallittaElia Rea e Roberto La Paglia fondarono la società nata sui campi di via Pietro Cossa, all’estremità occidentale del capoluogo piemontese. Tutte le categorie di scuola calcio e di settore giovanile, una prima squadra che ha da poco ottenuto il ripescaggio in Serie C2, il progetto Taurinense inizia ad assumere dimensioni decisamente invidiabili al pari di uno staff di prim’ordine che annovera Vittorio Rea come direttore sportivo, Elia Rea e Roberto La Paglia come responsabili del settore giovanile: «Sì, siamo molto contenti – parole e musica del direttore tecnico Tony Fiore, cui spetta anche il ruolo di portavoce – anche perché siamo sempre più radicati sul territorio. Abbiamo ormai una società ben strutturata, con dodici allenatori a coprire abbondantemente tutte le categorie, dai Primi Calci alla Prima Squadra. Sicuramente ci iscriveremo ai campionati di federazione con Under 19, Under 17, Under 15 ed Esordienti, stiamo valutando se farlo anche con i Pulcini. Ed è una soddisfazione constatare come la nostra Under 19 sia costituita interamente da ragazzi cresciuti “in casa”». E, come si dice, l’appetito vien mangiando se è vero che l’Atletico Taurinense disputerà il campionato di Serie C2 dopo aver richiesto il ripescaggio: «E’ stata un’opportunità che abbiamo deciso di cogliere – spiega ancora Fiore, il quale è anche allenatore della formazione – perché ci sembrava sensato offrire ai nostri ragazzi uno sbocco più intrigante in termini di categoria, a maggior ragione dopo lo scorso campionato di Serie D vissuto da protagonisti fino ai playoff. Una vetrina che auspichiamo sia sempre più importante per i giovani che vogliamo valorizzare».

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